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Laghi e fiumi in Giappone: il viaggio nel segno dell’acqua

Nel Giappone fortemente antropizzato che noi conosciamo, i corsi e gli specchi d’acqua costituiscono un rifugio bucolico adatto ad attività outdoor e rilassanti con la famiglia e amici. Sono il luogo preferito dai giapponesi stessi per gite fuori porta soprattutto in occasioni delle spettacolari mutazioni stagionali della natura.

Lago Manshu in Hokkaido

Cominciamo questo tour da nord a sud in Hokkaido: all’interno del Parco nazionale di Akan-Mashu, l’incontaminato Lago Mashu nasce all’interno di un cratere. Spettacolari le acque blu profonde; definito dalla popolazione Ainu "Mashinko", che significa lago del diavolo. Si può camminare intorno al bordo del cratere fino alla cima di Mashudake, il cratere più piccolo situato sul lato meridionale del lago. Dall’Hokkaido al Tohoku, consigliamo la discesa in barca il corso del fiume Mogami nella prefettura di Yamagata: ogni stagione è ideale per ammirare, accompagnati dai canti tradizionali dei barcaioli, lo splendore della natura che circonda quello che, un tempo, era considerato la principale arteria di comunicazione tra il nord del Giappone e Kyoto.

Fiume Mogami - prefettura di Yamagata

Adornato da ciliegi in primavera, avvolto nel verde d’estate, acceso dai caldi colori del foliage autunnale e ammantato di neve in inverno (in questa stagione, per mitigare le fredde temperature, le barche vengono equipaggiate con dei kotatsu, dei tavolini bassi forniti di un sistema di riscaldamento nella parte inferiore e coperti da un grande futon), il Mogami è anche protagonista di uno haiku di Matsuo Basho, incluso nel diario di viaggio in Tohoku "Oku no Hosomichi".

Lago Suwa

Il lago Suwa nella prefettura di Nagano è la meta perfetta per un’escursione all’insegna dell’attività nella natura e della scoperta del territorio rurale giapponese. Il lago è circondato da una pista ciclopedonale lunga 16km; chi non è dotato di bicicletta può noleggiarne una nelle vicinanze. Nei pressi del lago si trova anche il Suwa Jinja, uno dei santuari più antichi del Giappone mentre per gli amanti della buona tavola ci sono le Suwa Gokura, cinque cantine che da oltre duecento anni producono sake di qualità. Una curiosità: Secondo le credenze popolari, le creste che si formano sulla superficie ghiacciata di questo lago (il più grande della prefettura) sarebbero le tracce del passaggio del dio Suwa Myojin che attraversa lo specchio d’acqua per fare visita alla moglie, la dea Yasakatome-no-kami, che alberga in un santuario sulla riva opposta. In realtà il fenomeno, conosciuto come “omiwatari” (“attraversamento della divinità”) è il risultato dell’interazione tra la superficie ghiacciata e le acque termali che scorrono in profondità.

Fenomeno naturale dell'omiwatari

Gli impavidi non dovranno negarsi una discesa sulle acque tumultuose del fiume Kitayama, perfette per le discese in rafting a bordo delle zattere in legno tradizionali, sulle quali si deve stare in piedi sostenendosi ai corrimano in metallo e legno. Una bella sfida, divertente e avventurosa, ma anche ricca di storia: a Kitayama, per centinaia di anni la costruzione delle zattere di tronchi è stata un'attività molto importante. Secondo la tradizione, i tronchi venivano legati tra loro, creando zattere utili per i trasporti lungo il fiume. La meravigliosa gola di Dorokyo si snoda attraverso 31 chilometri di insenature frastagliate scolpite nei millenni, da una potente erosione che ha creato un corridoio naturale quasi irreale e di bellezza incontaminata.

Rafting sul fiume Kitayama

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