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Sakè, bevanda nazionale del Giappone

Il sakè, che in Giappone viene chiamato nihonshu per distinguerlo dalle bevande alcoliche in generale, viene prodotto in tutto il Paese caratterizzandosi per specifici profili aromatici conseguenti alla purezza dell’acqua utilizzata, alla qualità del riso e così via. È possibile berlo in tutte le stagioni sia caldo che freddo e praticamente ovunque: insomma, bere il sakè è estremamente semplice, ma non è altrettanto facile orientarsi tra le diverse produzioni e qualità.

Photo by Kelsen Fernandes on Unsplash

Il sakè è un fermentato - composto da riso (non quello da cucina), acqua, koji (la muffa che favorisce la saccarificazione degli amidi e la fermentazione) e lievito – il cui grado di contenuto alcolico va dal 13 al 16%. Di sakè ne esistono molti tipi: il più comune è il futsushu, ma ne esistono di qualità superiore dettata dal grado di raffinazione del riso e preparati in modo diverso, a seconda che siano pastorizzati, invecchiati, diluiti con acqua e filtrati. Insomma, dietro al sakè si cela un mondo di gusti e tradizioni diverse.

Anche il servizio ha le sue regole: la caraffa è detta tokkuri, le scodelle di ceramica o terracotta, ochoko. Queste ultime spesso vengono poste all'interno di una scatola quadrata in legno, il masu, che funge anche da unità di misura – go (ca 180 ml) del servizio. Questo perché un tempo il sakè si beveva direttamente dal masu.

Photo by Shin Kuroyanagi on Unsplash

Il sakè (o nihonshu) è una bevanda versatile che si sposa molto bene con cibi di varia natura: dal sushi al sashimi fino a ostriche, verdure e formaggi e, grazie al suo gusto umami (sapore di glutammato) si abbina perfettamente a stufati, ramen e bistecche. Per creare l’abbinamento perfetto, le prime volte, affidati al personale del ristorante e dell’izakaya in cui stai consumando.

Il sakè nelle sue versioni locali prende il nome di jizake. Alcune regioni hanno produzioni che si distinguono per i profili aromatici specifici; tra le aree più rinomate segnaliamo la zona di Nada Gogo a Kobe, dove si produce un sakè intenso e robusto, e la zona di Niigata, dove il gusto si fa più pulito e frizzante. È piuttosto frequente trovare dei tour di degustazione organizzati, che includono sia le visite alle fabbriche più tradizionali che assaggi presso produttori innovativi.

Cantine di sakè a Nada Gogo (Kobe) nella prefettura di Hyogo

Vuoi saperne di più? Ascolta qui l’episodio del nostro podcast Giappone Iroiro dedicato al sakè!

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