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Alla ricerca di Ihatov: tra fantasia e realtà nel paese natale di Kenji Miyazawa

C’è una provincia nel nord del Giappone che mantiene ancora tracce della lenta vita rurale di un tempo. È scandita da ampie vallate e risaie floride, intrisa di folclore e storie popolari che hanno dato vita a creature fantastiche come gli astuti kappa. È la prefettura di Iwate, ricca di sorgenti termali, custode di una gustosa tradizione culinaria e permeata da un’aura magica e poetica che influenzò anche uno dei suoi figli più illustri, lo scrittore Kenji Miyazawa.

Nato a Hanamaki nel 1896, durante i 37 anni della sua breve esistenza Miyazawa scrisse soprattutto poesie e favole per bambini, anche se in vita non ottenne alcun riconoscimento letterario. Il mondo fantastico scaturito dalla sua fantasia sarà riscoperto anni dopo la morte e otterrà un successo straordinario, plasmando l’immaginario non solo di intere generazioni di bambini, ma anche di innumerevoli artisti, tra cui i registi Hayao Miyazaki e Isao Takahata che attingeranno molto dalle fiabe di Miyazawa per le pellicole dello studio Ghibli. Takahata ha persino diretto due lungometraggi d’animazione ispirati ai suoi racconti, “Gōshu il violoncellista” e “Pom Poko”, anche se l’opera più popolare dello scrittore trasposta in anime è forse “Una notte sul treno della Via Lattea”, una storia di sacrificio e altruismo.

Panorama dal tempio Enmanji ad Hanamaki © 2018 Iwate Prefecture

Nei suoi libri Miyazawa creò un mondo immaginario e utopistico chiamato “Ihatov”, un’idealizzazione della sua terra, la prefettura di Iwate, dove si immergeva nella natura, ascoltava il fruscio del vento tra gli alberi e trascriveva le storie che il vento gli narrava: per lui lo scrittore infatti non era un creatore, ma un interprete tra gli uomini e la natura.

Miyazawa nacque in una famiglia benestante che gestiva un banco di pegni, un’attività che rifiutò di proseguire perché traeva profitto a scapito dei più poveri. Dopo aver studiato agraria e un breve periodo a Tokyo, tornò nella natia Hanamaki. Animato da spirito di compassione e dotato di un’indole estremamente sensibile, si dedicò all’insegnamento rivolgendosi soprattutto ai contadini più svantaggiati che, vivendo in una zona così decentrata, impiegavano ancora tecniche arretrate e poco produttive. Come traspare dalla sua produzione poetica, il suo ideale non era l’ottenimento della felicità personale, ma piuttosto un agire votato al bene per gli altri fino al sacrificio di sé. Aveva un forte sentimento di empatia verso tutte le specie viventi e questo traspare dai suoi racconti, popolati da animali che fraternizzano con gli uomini e stelle che assumono sembianze umane. Le volpi, per esempio, non sono subdole e manipolatrici come i kitsune del folclore giapponese e gli animali accorrono in aiuto del violoncellista Gōshu per spronarlo a riprendere a suonare. Non c’è mai un rapporto di antagonismo con la natura, seppur con la consapevolezza che a volte possa essere crudele e ostile, scatenare calamità naturali e mettere a dura prova i suoi abitanti.

Hanamaki, la città in cui Miyazawa ha vissuto gran parte della sua vita, oggi lo celebra con musei e monumenti. C’è persino un festival che si tiene ogni anno il 21 settembre, anniversario della morte dello scrittore, che riunisce la comunità locale e attira estimatori dello scrittore.

A Hamamaki oggi si arriva comodamente con lo Shinkansen: la stazione di Shin-Hanamaki infatti è servita dalle linee Tohoku Shinkansen e Kamaishi Line. Ma il mezzo più affascinante resta il treno SL Ginga, che collega le stazioni di Hanamaki e di Kamaishi sulla linea Kamaishi: una locomotiva a vapore dall’atmosfera ottocentesca chiaramente ispirata a “Una notte sul treno della via Lattea”, con i vagoni azzurri punteggiati di stelle.

Treno a vapore SL Ginga © 2018 Iwate Prefecture

Il punto di partenza per approfondire la vita dello scrittore è il Miyazawa Kenji Memorial Museum, aperto nel 1982 su un’altura alle pendici del monte Koshiozan, una posizione che offre un’ampia vista sull’ambiente rurale circostante. Dedicato alla vita e alle opere dello scrittore, espone oggetti personali, tra cui il violino e il violoncello usati da Kenji e sua sorella Toshiko, ma anche sculture ispirate alle sue favole. In particolare si focalizza sul processo creativo e approfondisce gli ambiti che lo interessarono durante l’arco della sua breve vita: scienza, astronomia, religione, agricoltura e arte. C’è anche una fornita libreria (la maggior parte dei libri sono in giapponese) e una caffetteria con vista.

Ingresso al Miyazawa Kenji Memorial Museum © 2018 Iwate Prefecture

A due passi si trova l’Ihatov Center, un centro culturale rivolto in particolare ai più piccoli, con proiezioni di film ispirati alle opere di Miyazawa e una biblioteca al piano superiore per gli studiosi; talvolta organizza eventi e mostre. Ma per il visitatore è di maggiore interesse il Kenji Miyazawa Dowa Mura, ispirato alle opere dello scrittore. Già dall’ingresso si viene catapultati nel mondo immaginifico di Miyazawa: il cancello infatti riproduce la stazione galattica di “Una notte sul treno della via Lattea”. Nel parco intorno invece sono disseminate varie attrazioni. Si parte dalla “Scuola di Kenji”, che si apre con un’enorme sala color bianco puro decorata da sculture in legno. Inizia così l’immersione in un’atmosfera onirica e suggestiva che riverbera nelle quattro zone tematiche successive, tutte arricchite da installazioni cangianti ispirate all’universo fantastico di Miyazawa: la stanza dello spazio, della terra, del cielo e dell’acqua. Si può poi passeggiare nel parco intorno, un’area disseminata di boschi, giardini e laghetti su cui svetta una serie di edifici chiamati “Aule di Kenji”. Sono cinque case in legno all’interno delle quali è allestita una mostra dall’impronta più didattica dove si approfondiscono le conoscenze su piante, animali, stelle e le pietre che appaiono nelle fiabe dello scrittore.

Kenji Miyazawa Dowa Mura © 2018 Iwate Prefecture

Passeggiando per Hanamaki ci possiamo imbattere in altri luoghi che celebrano Miyazawa. La casa natale non esiste più, ma all’indirizzo 4 Toyosawachō c'è una stele che lo ricorda. Esiste ancora l’edificio in cui Miyazawa aveva fondato l’Associazione Rasuchijin, con l’obiettivo di promuovere l’educazione non solo tecnica ma anche culturale per gli agricoltori della zona. Il ristorante Yamanekoken (3-161-33 Yasawa) ci rituffa di nuovo nel mondo magico di Miyazawa: già dal nome è chiaro il riferimento alla fiaba “Il ristorante dei molti ordini” che racconta di due cacciatori smarriti che, affamati, entrano in un ristorante fantastico, trovato per caso, ma rischiano di venire cucinati. Le premesse non sembrano delle migliori per i potenziali avventori, ma si può stare sicuri che qui dentro non troveremo pericoli, solo uno squisito menu stagionale realizzato con ingredienti locali. Invece, la pasticceria Kenji Monaka Honpo celebra lo scrittore con la sua specialità, il “Kenji no Takaramochi”, una torta di riso e salsa di soia in suo onore, realizzata con prodotti locali semplici e gustosi.

© 2018 Iwate Prefecture

Infine, una sosta è d’obbligo al Rinpūsha, un negozietto annidato tra strade anonime ma che si riconosce subito per gli esterni ricoperti di vegetazione e l’architettura particolare che ricorda quasi una chiesa. Gestito dai discendenti del fratello minore dello scrittore, al piano terra ospita un negozio di oggetti e libri tutti legati a Miyazawa mentre al piano superiore una caffetteria.

Per finire, possiamo immergerci in uno scenario tanto caro a Miyazawa lasciandoci avvolgere dalla placida bellezza della natura lungo la Igirisu Kaigan (Costa inglese), una passeggiata seguendo il corso del fiume Kitakami, uno dei sette luoghi della prefettura legati alle opere di Miyazawa inseriti nel 2005 nella lista “Luoghi di particolare bellezza paesaggistica” (meishō).

Igirisu kaigan © 2018 Iwate Prefecture

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