HOME Back

Use the

Planning a Trip to Japan?

Share your travel photos with us by hashtagging your images with #visitjapanjp

Kotatsu, il tavolino che riscalda le case giapponesi

L’abbiamo visto e rivisto nei manga al centro delle stanze, spesso con una nonnina pisolante e la coda di un gatto spuntare da sotto: il kotatsu è un oggetto immancabile negli inverni in Giappone, dove le case spesso sono fredde a causa degli elevati costi per il riscaldamento e lo scarso isolamento termico. Si tratta di un tavolino sopra il quale viene posto un futon o una pesante coperta e dotato di una fonte calore che permette di star seduti e al caldo per mangiare, lavorare o guardare la tv.

Il kotatsu ha origini che derivano dal sistema di cottura tipico giapponese conosciuto come irori che prevede un focolare incassato al centro di una stanza ricoperta di tatami, risalente al XVI secolo, periodo in cui fu introdotta una seduta attorno, separando le sue funzioni di cottura di cibi da quelle di luogo di aggregazione per i membri della famiglia. Nel periodo Edo (XVII secolo) si iniziò con il realizzare una buca quadrata intorno ad un braciere realizzando grazie a una struttura di legno tutt’attorno, un vero e proprio focolare. La coperta veniva posta sempre sopra la struttura, creando un luogo caldo dove mettere le gambe una volta seduti.

In seguito furono creati i kotatsu spostabili: le braci non furono più messe all’interno dell’irori ma dentro una pentola di coccio che veniva posta sul pavimento; in questo modo era possibile posizionare il kotatsu ovunque si volesse. Anche i vestiti tradizionali giapponesi supportavano la funzione di riscaldamento a partire dai piedi: infatti, erano concepiti per convogliare il calore dalla parte bassa dei vestiti fino al collo, riscaldando tutto il corpo.

Oggi i kotatsu sono costruiti attorno a due fonti di riscaldamento, a carbone o elettrico e il loro utilizzo consente di avere una fonte di calore relativamente economica durante i mesi invernali. Le famiglie possono concentrare le loro attività nella stanza in cui è collocato il kotatsu per risparmiare sui costi dell’energia. Per riscaldarsi ci si siede sul pavimento o su degli zabuton, i cuscini tradizionali giapponesi solitamente usati per la meditazione, mettendo le gambe sotto al tavolo con la parte inferiore del corpo avvolta dal kotatsugake, la coperta, appunto, nel mentre ci si dedica alle proprie attività come lo studio e la lettura, lo svago davanti alla TV e addirittura la condivisione dei pasti. Nella stagione estiva essa viene rimossa e il kotatsu diventa un normale tavolino.

Assolutamente sconsigliato invece, è passare la notte al tepore del kotatsu: in primo luogo perché, essendo la coperta più corta, parte del corpo rimarrebbe fuori e in secondo luogo, perché muovendosi nel sonno ci si potrebbe ustionare toccando gli elementi riscaldanti.

Per persuadere i bambini che fanno i capricci ad uscire fuori dal kotatsu e andare a dormire nel lettino, viene loro detto che se dormono lì sotto si prenderanno sicuramente un raffreddore; a gatti e piccoli animali domestici invece, è concesso riposare nell’angolo più confortevole della casa!

Non perdetevi tutti gli altri appuntamenti di Giappone Nikki anche la prossima settimana!

Cerca

Categorie

Please Choose Your Language

Browse the JNTO site in one of multiple languages