Un viaggio alla scoperta del bere in Giappone non può che partire da quella che è considerata la bevanda alcolica giapponese per eccellenza e, indubbiamente, la più conosciuta: il sakè.
Il sakè è una bevanda a base di riso realizzata con l’impiego di koji (una muffa), kobo (un tipo di lievito) e acqua. Le caratteristiche e le proprietà di quest’ultima sono determinanti per la realizzazione di un prodotto di qualità. Il processo di produzione del sake prevede che il riso sia lucidato, rimuovendone lo strato esterno; successivamente viene cotto a vapore ed infine vengono aggiunti lievito e acqua, dando inizio al processo di fermentazione.
Come molti aspetti della vita giapponese, anche il sakè ha un vero e proprio galateo, seguito per lo più in situazioni formali: il bicchiere non va riempito da soli e quelli dei commensali devono essere sempre pieni. Una volta ricevuto, va bevuto almeno un sorso prima di appoggiare la tazza sul tavolo.
Chi desidera visitare le cantine dove si produce il sakè ha l’imbarazzo della scelta: quasi in ogni prefettura è possibile trovare una produzione locale. Se si ricercano sakè più particolari e dal profilo aromatico più specifico, non si può non fare un salto nella zona di Nada [link], a Kobe [link], una delle più importanti aree di produzione di questa bevanda, il cui sakè ha un sapore più intenso e robusto o nell’area di Niigata [link], in cui il gusto si fa più pulito e frizzante. Per i più curiosi, in molte realtà tradizionali o innovative, dentro e fuori dalle città principali, come Tokyo, Kyoto, Kobe e Hiroshima, si organizzano tour per scoprire l’intero processo che porta alla realizzazione della bevanda.
Che lo si consumi in bar angusti o in lussuosi ristoranti, in Giappone il sakè è ovunque. Per i veri cultori del buon bere o anche solo per chi ha voglia di sperimentare, in tutto il Paese si trova un’infinità di bar specializzati e izakaya che offrono un'ampia scelta di sakè. E poi come regalo ad amici o parenti o, perché no, come souvenir a cornice del proprio viaggio, il sakè, sempre più popolare anche in Italia, è perfetto!
