L’isola di Shikoku, la più piccola delle quattro principali che compongono l’arcipelago nipponico, è ancora poco conosciuta dal turismo internazionale; il suo territorio, che consta di quattro prefetture, è però uno scrigno di storie e sapori tutto da scoprire, a partire dalla prefettura di Kagawa.
Il Kotohiragu, chiamato anche Konpirasan, è il principale di una rete di santuari dedicati a marinai e navigatori. Nonostante il complesso si snodi lungo una scalinata di oltre mille gradini è uno dei più visitati di tutto lo Shikoku; per la simbolica cifra di 100 yen vengono messi a disposizione dei bastoni per aiutare i pellegrini, i quali possono trovare ristoro nei numerosi ristorantini caratteristici che punteggiano la salita assieme a botteghe artigiane e chioschi di souvenir dove perdersi alla ricerca di un ricordo da portare a casa. Affrontati i primi 785 gradini si giunge all’edificio principale del complesso, dedicato a numi tutelari dell’agricoltura, dell’allevamento, della medicina e della navigazione. Da qui si può godere della vista della città dall’alto e riposare le gambe prima di intraprendere la seconda parte della salita, con 583 gradini incastonati in un percorso alberato che conduce al santuario interno, dove lasciarsi andare a momenti contemplativi.
Per riempire la pancia al termine della visita l’ideale è una ciotola di Sanuki udon, variante regionale di questa tipologia di noodles che prende il nome dall’antico toponimo della prefettura di Kagawa. Dalla forma quadrata e dalla consistenza piacevolmente gommosa, vengono proposti dai ristoranti del posto nelle preparazioni più disparate; alcuni locali della zona, inoltre, offrono ai turisti la possibilità di imparare a prepararli come, ad esempio, la Nakano Udon Gakko.
A Takamatsu, a poco meno di un’ora di auto dal vivace viavai di pellegrini che anima i dintorni del Kotohiragu si trova un’elegante oasi di tranquillità: è il Ritsurin Koen, considerato uno dei giardini più raffinati di tutto il Giappone. Passeggiare tra le sue colline panoramiche e i suoi sei stagni, sulle cui acque si riflette l’avvicendarsi delle stagioni, è un’esperienza tanto semplice quanto contemplativa.
Si conclude così questa prima parte del viaggio alla scoperta dell'isola di Shikoku. Non perdetevi il prossimo appuntamento con Giappone Nikki, Jya ne!